giovedì 4 dicembre 2008
malatissimo
casino vero. cioé, non so, crisi. apocalisse ora. mi dico: stoppa, passo indietro, retromarcia, salto della quaglia, misure precauzionali (le fottute precauzioni), fai una polizza. il destino, kieslowskiano o pirandelliano o wendersiano che diavolo sia, ha il piede di porco e fa irruzione, fa incontrare (brava) gente (ma nociva, ahimè) sul treno, fa scoprire stranezze sulla vita acquatica aerea e terrestre (su marte come su venere le pietre hanno un sesso e un perché, mi piace pensarlo!), ma dà anche buoni consigli: rallenta, ti dice con voce di magister, vacci piano, prendila con calma, una donna che sa che quando fai l'amore duri attorno ai quattro minuti non ti amerà proprio del tutto, considera il pubblico come una donna, la volubilità é pressochè la medesima, di certo similare, quindi: rallenta. dagli "oh mio dio corri troppo" agli "é già tutto finito" la selva di strabordante sdegno femmineo (non necessariamente femminile, siamo nel campo della metafora e dell'allegoria, del tipo che se dicessi cazzo non mi riferirei per forza di cose al membro simbolo di virilità, of course) ti fotte, quindi direi che se nulla accade per caso (ho di recente incontrato donne che mi interessavano, non é andata proprio alla grande ma si tratta di un modus operandi, cinicamente direi che é solo una questione di disciplinarsi e dissimulare, no? leggi: la sfiga esiste ma sei tu che te la porti a letto), quel lavoro di sovrapproduzione é inutile. fallo dopo, fallo con chi di dovere, ascolta i buoni consigli, ascolta quello che hanno già fatto gli altri, non sei bob dylan ma neppure max pezzali: sai dove vuoi arrivare? ah certo, se fai come l'ultima volta che hai detto questo cosa c'é probabilità che master p torni e diventi l'idolo degli underground addicted. insomma, monito: prima voci, poi il resto. in fondo quello che scrivo é già di per sè malato, a mio modo io lo sono, no? insomma, chi avrebbe paura dello scarico del cesso attorno agli otto anni? rimembra: sei tu quello che scriveva sul muro: muoio quando vado a dormire. é in tutto il tuo curriculum di fallimenti la chiave del successo: loro han bisogno di creare, a te basta ricordare. speriamo bene, nel frattempo godetevi sto pezzo che praticamente ha un lavoro di produzione pressoché nullo, un microfono, un mc e stop, sentite cosa diavolo combina. peace, anche se non ci credo molto.
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