ok, fuori dagli spogliatoi, abbiamo visto chi ce l'ha più lungo, serietà ora.
perchè okay,
io lo capisco,
ci sono cose che non hanno a che fare con l'intelligenza, e quelle cose ti rendono più o meno uguale agli altri. che voleva fare pinocchio, te lo ricordi?
(io) sì, ecco, voleva essere un bambino come tutti gli altri.
e tu vuoi essere un bambino come tutti gli altri?
(io) neanche per il cazzo:
avevo visto giusto, ordunque. e quindi, and so: riprendiamoci i vestiti che ci siamo tolti, anche se fa caldo caldo, roba che si suda soltanto a stringere la mano di qualcuno in un freddo saluto di congedo... ammettilo, ti dà sui nervi.
sì perchè ogni volta che hai quello che vuoi ti sembra che sia qualcosa di infimo ordine, di centocinquantesima categoria, gli altri la gestiscono meglio sta roba dei desideri:
(loro)
voglio?
ottengo.
ottengo?
sono contento.
(io più lei versione fiacca)
che figata, essere semplici semplici, ma tu sei un sacco di cose tranne che semplice. a parte ovviamente il fatto che, ammettiamolo, ultimamente eviti di impazzire nel giro di un minuto, non ti sei semplificato poi molto... ma va bene, che cazzo, mica era previsto, nessuno ha mai detto: "tu sarai semplice, tua madre ti dirà una cosa e tu la farai, ti daranno un lavoro e non lo perderai, ti daranno la figa e tu la lascerai andare senza se e senza ma (viva la pace, fotti la guerra)"... e soprattutto non era state menzionate la fisica e la chimica, il funzionamento dell'organismo contraddice il cinema: se bevi troppo vomiti, se ti droghi muori, e i discorsini generano ilarità.
errata corrige: in effetti quello che avrei esattamente voluto non é quello che ho avuto, però in parte lo é, insomma la parte più importante intendo, quindi dai, però...
(io più lei versione power)
ieri ho capito, guardando una persona, che in fondo la cosa che volevo era una in particolare, e non é quella ottenuta negli ultimi tempi, ho una specie di indifferenza poetica stile coppia jules et jim, ma non verso il denaro (figuriamoci, ho un'educazione borghese, un tenore di vita alto e un'esperienza della vita che mi accosta a certi primati del borneo), é verso altro...
non sto a spiegare di che si tratti, ma in fondo é intuibile.
l'altra sera, nella gonna viola e nei capelli raccolti, c'era quella cosa che volevo, peccato sia ora come ora lontanissima (e qualcosa mi dice che non si riavvicinerà in un lasso di tempo calcolabile sulle dita delle mani), e peccato che le regole della sopravvivenza impongano che io non dedichi più nessun racconto a qualcuno o a qualcosa, perchè io, sotto sotto, continuo a pensarlo, dentro di
me
(me):
mia redenzione ?
mia salvezza ?
mia espiazione ?
specchio distorto
rotto
e quindi
perfettamente funzionante
mia é l'aria
tua é la stanza
e che nessun
"noi" (io, te uguale noi, i suppose, non so, i pronomi sono una forma di terrorismo!)
venga sprecato
meno male che non scrivo più cose del genere, altrimenti sì che saremmo nei guai.
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