martedì 14 aprile 2009

The Watchmen, come l'ho visto io

credo sinceramente che "The Watchmen" sia il film con i più bei titoli di testa che abbia mai visto. ti dicono più quei 5 minuti di immagini di "repertorio" con la voce di bob dylan a commentare il tutto, ti dicono più quelli di tutto il film. che secondo me non é un capolavoro. non ho mai amato alan moore per tutto l'aspetto "politico", il che vuol dire non amare alan moore tout court, suppongo, e me ne prendo la responsabilità. credo che la morale delle sue opere sia troppo confusa per essere colta, e ogni tanto sembra davvero di trovarsi di fronte a una specie di nazista reazionario. so ovviamente che non si tratta di questo, però credo che a un occhio meno attento l'opera di Moore rischi davvero una funzione formativa nel senso più deviato del termine. c'é però da dire che in questo momento mi sto riferendo non all'interezza del fumetto, che sfortunatamente ho letto in minima parte e con disattenzione (sarò esageratamente disinteressato alle cose, ma ho sempre preferito fumetti di consumo a quelli d'autore!), ma al film, che lo stesso Moore ha disconosciuto. in ogni caso, The Watchmen ha una veste "grafica" davvero figa, ci sono dei momenti di autentico splendore, alcune scene eccessivamente violente (fose presenti nel fumetto, tipo la fine che fa il povero nanetto, che mi sa che é stato mandato giù per lo scarico del cesso), mote intuizioni di natura sociologica e una gran bella fotografia... tuttavia il film non é rientrato nei miei gusti, anche se mi dissocio dagli estremisti fumettari che lo giudicano una cagata in toto, giudizio eccessivamente aspro secondo me... insomma, confrontato con V per Vendetta, The Watchmen sembra Quarto Potere di Welles. mi sento di consigliarvelo per i primi straordinari cinque minuti, che per altro raccontano episodi che il fumetto descrive molto più ampiamente, appartenenti al periodo dei supereroi a piede liero. Boh, andate a vederlo, ma con poche aspettative, al di là dell'inizio, in ogni caso vederlo in casa leva la maggior parte del fascino che le immagini potrebbero portare. Eroico, patetico, sanguinoso, politico.

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