giovedì ho incontrato l'interprete ufficiale di dino fumaretto, che é un tipo che forse non c'è. lui suona bene, cioè, fa ridere, in senso buono of course. ah parlo di elia billoni, l'interprete, non di dino fumaretto. elia é un simpatico giovane prossimo alla trentina che veste spesso di nero ed é molto alto, se unisci il nero al molto alto ottieni uno molto magro che ha la passione per il nero e che ti guarda dall'alto in basso senza farci apposta, insomma, non potrebbe fare altro. io credo che gli individui alti siano strani, e lo dico dal mio modesto metro e ottanta di logorrea, perciò quando ci parlo riesco sempre a notare qualcosa di particolare. nel caso di elia non so dire che cosa sia esattamente quel "particolare", dato che é tutto un po' strano, e usando il termine "strano" spero di non offenderlo, se poi succede mi spiace, anche di me dicono che sono strano eppure non suono il piano e non ho un blog scritto così bene. ci siamo parlati un sacco di tempo, penso che sia stato un reciproco overdose, probabilmente se ci rivedessimo per strada ci ricorderemmo reciprocamente di quanto si stava meglio quando si stava peggio (in termini di quantità, of course), però per quanto riguarda la serata direi che abbiamo avuto una conversazione interessante. ho cercato di dare un'idea precisa del rap figo, ma non credo di esserci riuscito, lui ha cercato di convincermi che il nuovo disco di dente sia una figata, ma non credo che ci sia riuscito, anche se Dente é un baldo giovane che fa un lavoro onesto e ha sicuramente buon gusto. so che non conosce molto bene Elvis Costello, gli ho detto che "All this useless beauty" é forse uno dei migliori album da cui iniziare per apprezzarlo pienamente, ma forse dovevo dirgli "When i was cruel". poi boh, so che lavoro fa, ma non dovrei dirlo, perché é una cosa personale, insomma, é legalmente e moralmente accettabile sia chiaro, ma é personale. insomma non diciamolo. personalmente non ricordo molto bene cosa ci siamo detti io ed Elia, anche perchè ero completamente lucido, e tutti voi sapete quanto male fa alla memoria la lucidità, però ecco direi che é stato divertente, quasi tutto, a parte il fatto che la sua tastiera pesa un quintale e l'abbiamo dovuta trasportare per un po' io e l'artista in questione, vi consiglio di andarlo a vedere, suona bene, dice cose simpatiche, insomma, ha l'ics factor, spacca. un solo appunto: non fa cover di giusy ferreri, é una mancanza di rispetto gravissima, ma possiamo perdonarlo.
ps: a un certo punto credo che io sia diventato incredibilmente ansioso, perciò mi rivolgo direttamente al personaggio in questione: caro elijah, era un omaggio alla psiche fumarettiana, come non capirlo?!?!
ps2: oggi ho dato un esame e ho preso 20, é il peggior esame che abbia mai dato in tutta la mia vita, sono molto depresso, per questo credo che mi comprerò il disco di georgia anne muldrow quando limonava con madlib.
lunedì 27 aprile 2009
mercoledì 22 aprile 2009
per una persona
non so assolutamente cosa dire, tranne che la paura dell'ignoto mi assale, quando succedono certe cose.
martedì 14 aprile 2009
The Watchmen, come l'ho visto io
credo sinceramente che "The Watchmen" sia il film con i più bei titoli di testa che abbia mai visto. ti dicono più quei 5 minuti di immagini di "repertorio" con la voce di bob dylan a commentare il tutto, ti dicono più quelli di tutto il film. che secondo me non é un capolavoro. non ho mai amato alan moore per tutto l'aspetto "politico", il che vuol dire non amare alan moore tout court, suppongo, e me ne prendo la responsabilità. credo che la morale delle sue opere sia troppo confusa per essere colta, e ogni tanto sembra davvero di trovarsi di fronte a una specie di nazista reazionario. so ovviamente che non si tratta di questo, però credo che a un occhio meno attento l'opera di Moore rischi davvero una funzione formativa nel senso più deviato del termine. c'é però da dire che in questo momento mi sto riferendo non all'interezza del fumetto, che sfortunatamente ho letto in minima parte e con disattenzione (sarò esageratamente disinteressato alle cose, ma ho sempre preferito fumetti di consumo a quelli d'autore!), ma al film, che lo stesso Moore ha disconosciuto. in ogni caso, The Watchmen ha una veste "grafica" davvero figa, ci sono dei momenti di autentico splendore, alcune scene eccessivamente violente (fose presenti nel fumetto, tipo la fine che fa il povero nanetto, che mi sa che é stato mandato giù per lo scarico del cesso), mote intuizioni di natura sociologica e una gran bella fotografia... tuttavia il film non é rientrato nei miei gusti, anche se mi dissocio dagli estremisti fumettari che lo giudicano una cagata in toto, giudizio eccessivamente aspro secondo me... insomma, confrontato con V per Vendetta, The Watchmen sembra Quarto Potere di Welles. mi sento di consigliarvelo per i primi straordinari cinque minuti, che per altro raccontano episodi che il fumetto descrive molto più ampiamente, appartenenti al periodo dei supereroi a piede liero. Boh, andate a vederlo, ma con poche aspettative, al di là dell'inizio, in ogni caso vederlo in casa leva la maggior parte del fascino che le immagini potrebbero portare. Eroico, patetico, sanguinoso, politico.
Iscriviti a:
Post (Atom)